I simboli della stregoneria

La stregoneria è quella parte di magia definita nera, perché tesa a procurare il male attraverso tre pratiche: la trasmissione per contagio (un oggetto maledetto), per similitudine (bambola voodoo) e attraverso l'uso di parole magiche (formule o maledizioni). Una parte del Malleus Maleficarum elenca dettagliatamente come riconoscere le streghe da particolari segni o tracce, alcune riscontrabili nell'ambiente del maleficio o della presunta strega, altre da individuare direttamente sul corpo della donna, come nei, voglie o verruche. Le streghe sono ritenute capaci di volare, spesso di notte e per recarsi ai Sabba, e di trasformarsi in animale.

COME STERMINAVANO LA STREGONERIA?

In seguito alla riforma protestante, la Chiesa cattolica reagì organizzando il concilio di Trento, convocato a partire dal 1542. Tra il 1545 e il 1563 la gerarchia ecclesiastica si riunì e si occupò di definire non solo questioni teologiche, disciplinari e pastorali, ma anche della strategia da mettere in atto per riavvicinare al credo cattolico e all'istituzione ecclesiastica i fedeli cristiani. In questo contesto, fu creata nel 1542 (con la bolla Licet ab initio) la Congregazione del Sant'Ufizio. Da tale istituzione, composta da cardinali, dipendevano i tribunali dell'Inquisizione che avevano proprio il compito di individuare e giudicare gli eretici e cercare di limitare la diffusione delle eresie. Le donne accusate di stregoneria, erano torturate, subivano un processo e infine veniva pronunciata la sentenza. Furono decine di migliaia le donne che, in quanto giudicate streghe, morirono arse vive sul rogo.

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